Vertenza Betafence di Tortoreto. Benaglia (Fim-Cisl): «Non si possono tagliare posti di lavoro sani!»
TORTORETO – Vertenza Betafence di Tortoreto, assemblea dei lavori, questa mattina, dopo la decisione,presa a luglio scorso, di tagliare posti di lavoro senza un chiaro progetto futuro che, ai più, fa pensare ad una prossima delocalizzazione dell’impianto e la chiusura di quello abruzzese.
Il Segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, questa mattina ha voluto essere presente all’assemblea e parlare direttamente con i lavoratori della Betafance.
«Veniamo da un momento economico e occupazionale molto complesso – ha dichiarato Benaglia – che produrrà nuove difficoltà che andranno ad aggiungersi a quelle che già stavamo vivendo. Il sindacato, come dimostrate con coraggio da oltre un mese, non si è mai tirato indietro quando c’è da difendere il lavoro e sarà sempre al vostro fianco. Ma come si fa – sottolinea il leader delle tute blu della Cisl – a dire che questo è un paese che sta ripartendo con il DL agosto e con i fondi che arriveranno dall’Europa se un’azienda che ha un prodotto buono, prodotto da lavoratori dotati di competenze e senso di responsabilità decide di chiudere? Un paese in difficoltà che vede molti posti di lavoro bruciare, non può bruciare posti di lavoro sani! E a chi vuole farci vivere con il reddito di cittadinanza noi rispondiamo che vogliamo vivere dignitosamente del nostro lavoro perchè solo così si rilancia un paese, si fa ripartire la coesione sociale, evitando la paura. Il sindacato non scappa ma affronta crisi vere e problemi veri. La Betafence è una vertenza nazionale e c’è un’azienda che deve riconsiderare come fare industria in questo paese. Questa mattina abbiamo sollecitato il Mise ad ufficializzare la data del secondo incontro in cui la multinazionale, stavolta, è chiamata a dare risposte concrete. Non difendiamo solo posti lavoro ma anche una capacità di fare industria che è indispensabile al Paese se vogliamo che riparta. Tagliare la Betafence significa tagliare l’economia sana del Paese!».