Vertenza LFoundry Avezzano. Istituzioni e sindacati chiedono la sospensione dei 134 licenziamenti, ma l’azienda fa la… vaga
L’AQUILA – Vertenza LFoundry di Avezzano, si è concluso sostanzialmente con un nulla di fatto il primo incontro al tavolo istituito dall’assessore regionale alle attività produttive, Tiziana Magnacca.
Nella riunione, svoltasi nella tarda mattinata di oggi, infatti, presenti la Regione, appunto, con Provincia, Comune di Avezzano e altri comuni interessati alla vicenda, e, prima di tutto, i rappresentanti sindacali di Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Uiltemp, Fim-Cisl, Felsa, Nidil e quelli delle Rsu ed Rsa di stabilimento, in sostanza non si sono avute risposte dalla direzione aziendale cino-italiana.
In sintesi. Tutte le istituzioni e le rappresentanze sindacali hanno avanzato alla Direzione LFoundry di sospendere la procedura d licenziamento per i 134 lavoratori somministrati annunciata nel piano presentato settimane fa.
I dirigenti aziendali, per tutta risposta, non hanno preso alcun impegno, eccetto quello di riprendere dal 25 novembre gli incontri con il sindacato che, ovviamente, in assenza totale di risposte, permanendo invece una palpabile vaghezza di intenti da parte della proprietà, ha deciso di mantenere lo stato di agitazione.
Questa la nota diffusa subito dopo la, conclusione dell’incontro in Regione, da sindacati, Rsu ed Rsa di stabilimento.
Questa la nota unitaria dei sindacati
“Oggi 21 novembre, presso la sede della Regione Abruzzo, si sono incontrate le parti ritualmente convocate per la vertenza LFoundry.
Nel corso della discussione è emersa la richiesta, unanime, di sospendere i provvedimenti illustrati dalla direzione aziendale il 29 ottobre, a partire dal licenziamento dei 134 somministrati, dei demansionamenti e della modifica delle buste paga dei diretti.
La direzione non ha voluto prendere impegni, mantenendo il piano, ma si è resa disponibile ad incontrare la delegazione sindacale a partire da lunedì 25 novembre.
L’assessore, vista l’urgenza delle questioni in discussione, ha ritenuto di dover aggiornare, sin da subito, il tavolo al 3 dicembre, per conoscere il resoconto degli incontri tra le delegazioni.
Resta inteso il permanere dello stato di agitazione”. Fim, Fiom, Uilm, Uiltemp, Felsa, Nidil, Rsu ed Rsa di stabilimento.