Vertenza LFoundry Avezzano. Tangredi (Fim-Cisl): “Febbo ha assicurato la presenza della Regione al Mise. Noi per l’occupazione e con gli ultimi”
AVEZZANO – Incontro i regione fra sindacati e assessore Febbo per parlare della questione LFoundry di Avezzano. Da circa un anno, ormai, il grosso stabilimento avezzanese, il più grande della provincia dell’Aquila e realtà industriale di valenza regionale, è in fase di assestamento sia societario che finanziario e industriale. Una fase lunga e ce sta preoccupando sia il lavoratori che i sindacati. Chiarissimo, a tal proposito, il messaggio che invia il segretario della Fim-Cisl locale, Antonello Tangredi, che parla di ritrovato interesse della politica per questa situazione e di una battaglia che, per la Fim-Cisl, vede al centro l’eliminazione degli esuberi, l’organizzazione del lavoro, le prospettive e la chiarezza dentro lo stabilimento e di questo verso il territorio.
Questa la nota di Tangredi: “Parte bene l’interesse della politica per la vertenza n. 151 aperta al Ministero dello Sviluppo Economico, quella, appunto, targata LFoundry s.r.l. di Avezzano. E’ durato poco meno di un’ora l’incontro che, le organizzazioni sindacali. e la Rsu di stabilimento, hanno avuto oggi su invito dell’Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo, della Regione Abruzzo.
E’ stato un dialogo attraverso il quale l’Assessore Febbo, ha chiesto ai Segretari Antonello Tangredi (Fim-Cisl), Elvira De Sanctis (Fiom-Cgil) e Angelo Gallotti (Uilm-Uil), di essere informato sul reale stato in cui si trova la fabbrica più importante della Provincia dell’Aquila (ovviamente, dal lato sindacale), in quanto, Egli stesso, in possesso di notizie ricevute dalla Società. Insomma, una sorta di riscontro delle posizioni su fronti opposti! E’ prevalso ancora il buon senso e l’atteggiamento di chi, responsabilmente, sa che, la partita che si giocherà al Mise il 28 gennaio 2020, sarà solo il primo tempo di un “campionato” e, non uno scontro ad eliminazione diretta, di una partita che, dovrebbe, secondo la Fim-Cisl, abbracciare 5 filoni, non più derogabili:
- La questione finanziaria, ovvero, capire chi sono gli imprenditori della Wu-Xi in primo luogo e, quanto saranno disposti a mettere sul piatto per “comperarsi tutto il pacchetto”;
- Capire quale dovrebbe essere, per questo nuovo gruppo cinese, il business sul quale orientarsi tecnologicamente e quanti milioni di dollari è pronta ad investire;
- Acclarati i primi 2 punti, si dovrà affrontare la riorganizzazione della fabbrica, ovvero, l’organizzazione del lavoro, tenendo in mente che, dopo 20 anni esatti, il personale addetto alla produzione (secondo lo schema previsto nell’accordo del 23.12.1999), è stanco e, molti, sono ormai affetti da malattie da lunghi periodi, con un conto alla rovescia del periodo utile alla conservazione del posto del lavoro, prossimo allo zero e, quindi al licenziamento;
- Non dovranno emergere, secondo la Fim-Cisl, situazioni di criticità che, in termini sindacali si chiamano esuberi;
- Quanto e cosa potrà metterci la Regione, in questa vertenza, prima di uscire dalla riunione al Mise, a parte la volontà dell’Assessore.
Ecco, queste sono le argomentazioni che, la Fim-Cisl ha palesato al Rag. Febbo che si è detto disponibile a partecipare all’incontro a Roma del 28.01.2020. Siamo dunque al giro di “boa”! All’oggi, per come regna il “silenzio tombale delle notizie in fabbrica”, nessuno si può sentire escluso dall’eventuale progetto di riorganizzazione ma, nessuno deve pensare che la Fim-Cisl lasci i lavoratori al proprio destino. Il Nostro obiettivo è recuperare, industrialmente, il 30% delle ore di scarico che, si traducono in 450 esuberi: contro questo dovremmo cominciare dal 28 Gennaio 2020, la battaglia, insieme a chi vorrà “combattere” con noi! Ci sarà la Regione Abruzzo? Bene! Cominciamo da qui, la Fim-Cisl, come sempre, è e sarà al fianco degli “ultimi”.”