“Via dei Marsi” no grazie. Il percorso storico, culturale e ambientale della Marsica fuori dai 21 Cammini d’Abruzzo censiti dal Dipartimento del Turismo
AVEZZANO – Tortuosa e piena di impacci è la strada della Via dei Marsi, ci si perdoni il gioco di parole, il percorso ideato da Sergio Rozzi, noto ambientalista, presidente dell’Erci Team Abruzzo, conoscitore di cammini e percorsi naturalistici di mezzo mondo.
L’itinerario che unisce i parchi, le riserve naturali, siti archeologici e storici e siti naturali della Marsica, infatti, è rimasto fuori dai 21 Cammini d’Abruzzo censiti dal Dipartimento per il Turismo.
E non si tratta solo di un romantico riconoscimento, ovviamente, perché i cammini abruzzesi inseriti potranno godere di un fondo di 2,5 milioni di euro, risultato importante dell’accordo Coesione e Sviluppo siglato tempo fa da Governo e Regione Abruzzo, che dovranno essere utilizzati per il loro sviluppo e potenziamento.
Insomma, una occasione per far partire una volta per tutte un progetto che unisce turismo, ambiente e cultura che smentirebbe, nei fatti, la ormai ben nota e tristissima frase che con “la cultura non si mangia”.
Se si considera che i 21 percorsi abruzzesi tra l’altro sono fra i più quotati in Italia e in Europa, si comprende ancora meglio come l’essere inseriti in quella rete costituisca una vera scelta strategica per il volano economico della zona e dell’intera regione.
E dire che solo qualche giorni fa lo stesso Rozzi aveva inviato una nota al Presidente della Provincia, Angelo Caruso, e il Vicepresidente Gianluca Alfonsi, nella quale sollecitava la costituzione dell’Organo di Governo del Cammino La Via dei Marsi, secondo la tipologia di forma giuridica più opportuna e avviare l’iter per la progettazione esecutiva per la costruzione e gestione del Cammino La Via dei Marsi.
Sarebbe il caso, a questo punto che le varie istituzioni, Regione, Provincia, i 37 comuni della Marsica, Parchi e Riserve e quant’altri coinvolti nel progetto, trovino un punto di intesa e accelerino i tempi per far sì che la Via Dei Marsi sia messa in grado di essere riconosciuta, valorizzata, sviluppata e utilizzata nel pieno delle sue potenzialità e che non resti, invece, un altro sogno mai realizzato della Marsica.