Via gli Oss dalle carceri abruzzesi. La proroga non è arrivata. Nardella (Uil-Pa): «Grave affronto Alle esigenze sanitarie carcerarie»

L’AQUILA – Niente proroga per la presenza degli Oss (Operatori Socio-Sanitari) nelle carceri abruzzesi.

A darne notizia è il segretario organizzativo della Uil-Pa, Mauro Nardella, che oltre a denunciare il gravissimo atto da parte delle amministrazioni competenti, sottolinea come questa situazione produrrà danni considerevoli al livello di vita nei penitenziari abruzzesi, in particolar modo su quello di Sulmona.

Questa la dettagliata dichiarazione di Mauro Nardella.

«Quello che temevamo è successo.

Mauro Nardella

Da oggi gli operatori Socio Sanitari, quelle “anime sante” cioè che hanno permesso al sistema penitenziario di con collassare, non sono più autorizzati a varcare i cancelli dei penitenziari abruzzesi.

Abbiamo cercato in tutti i modi di capire il motivo del perché questa assurda scelta sia stata prodotta.

Eppure da quello che ci è sembrato di capire la disponibilità alla proroga da parte della Protezione Civile c’era e addirittura fino al 31 Dicembre 2022.

Così come regolare sarebbe stata la procedura adottata dall’Amministrazione penitenziaria nel produrre rinnovo della richiesta di proroga.

Stamattina sono stato a parlare a lungo con il Garante dei Detenuti Gianmarco Cifaldi il quale avrebbe dedotto che l’inghippo si sarebbe materializzato, notizia ovviamente da confermare, nell’ambito della Regione.

Non è quindi chiaro quello che è successo. Qualunque sia la causa reputo comunque estremamente grave quello che è successo.

Nardella: “Speriamo si stata una dimenticanza, che è grave lo stesso. L’importante è che si ponga rimedio”

Se c’è qualcuno che ha colpe vorremmo che venisse identificato e sanzionato.

Rischiare di bloccare un sistema qual è quello sanitario in ambito penitenziario, in un momento storico ove tutto si poteva fare fuorché quello di mettere fine all’utilizzo di questa fondamentale figura, è da incoscienti oltre che irresponsabili.

L’auspicio è che si sia trattato di una mera dimenticanza (sarebbe comunque un atto gravissimo) e che l’iter che porti di nuovo gli OSS in carcere riprenda il suo percorso.

L’importante è che si ponga rimedio con immediatezza all’eventuale errore prodotto. Non immagineremmo le conseguenze che una siffatta scelta possa produrre.

Le conseguenze per il Carcere di Sulmona

Il carcere di Sulmona

Resta il fatto che da oggi, ad esempio, nel carcere di Sulmona non sarà pertanto possibile:

  • trasportare i prelievi organici presso il Laboratorio Analisi del PO di Sulmona;
  • continuare l’attività di fotocopiatura delle cartelle cliniche richieste dai detenuti;
  • effettuare i prelievi di farmaci presso il locale ospedale e presso la farmacia esterna;
  • movimentare i detenuti non deambulanti nei vari settori dell’istituto;
  • supportare nella loro attività il personale infermieristico e medico già ampiamente sotto organico;
  • operare attività di sanitizzazione e sanificazione;
  • supportare il personale di Polizia Penitenziaria nella predisposizione di diari clinici e certificazioni in vista delle traduzioni presso luogo esterno di cura e numerose altre attività già rappresentate ampiamente e ripetutamente alle autorità in indirizzo senza il benché minimo riscontro.

Ovviamente si declina pertanto, per tutto il personale ivi operante, ogni responsabilità in ordine a criticità derivanti dai disservizi che ineluttabilmente si creeranno con le ripercussioni sulla salute dei detenuti».

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