Viaggio nel magico Abruzzo. Reportage sulla perla Tocco da Casauria, regina del vino e dell’olio d’oliva

TOCCO DA CASAURIA – Prosegue in Abruzzo il tour di Espressione24. Lo facciamo continuando nel percorso intrapreso la scorsa settimana allorquando si è deciso di raccontare circa alcuni borghi o siti di particolare interesse posti lungo il fianco orientale del Monte Morrone, a due passi dalla Majella.

Parleremo oggi, incuriosito anche dai racconti del mio collega e storico amministratore Vittorio Tarquinio, di Tocco da Casauria. Una perla incastonata tra il fiume Pescara e il Morrone per l’appunto, posta a 350 metri sul livello del mare.

Lo faremo anche offrendovi un video che Espressione24 ha realizzato appositamente per voi e che alla fine dell’articolo riportiamo.

Il primo agglomerato urbano venne a costituirsi intorno all’anno 872 attorno al castello. Col passare degli anni due terremoti, negli anni 1456 e 1706, distrussero gran parte del centro il quale venne poi ricostruito. I terremoti del 1986, 2009 e 2016 fortunatamente non produssero danni cosicché oggi il centro storico di Tocco lo vediamo così come venne ricostruito dopo il sisma del 1706.

Per chi visita questo splendido borgo ricordiamo la chiesa del patrono Sant’Eustachio martire. Un plesso clericale che però non abbiamo potuto visitare in quanto chiuso. Il coreografico plateatico che impatta con la bellissima facciata della chiesa e con i suoi artistici merletti che adornano i parapetti prospicienti la piazza e che contribuiscono ad abbellire le strette vie del centro storico.

Tra gli altri siti da visitare assolutamente citiamo il convento dell’osservanza o di Santa Maria del Paradiso, autentico luogo del silenzio dove il ristoro dello spirito accompagnerà il vostro peregrinare; la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Rocco alle cui spalle, in via Rovetone, potrete rimirare il Parco eolico che, lo sottolineiamo, è stato il primo ad essere stato implementato in Italia.

Bellissimo l’impatto che si ha con la torre dell’orologio la quale dal 1200 offre ai toccolani, dall’alto della sua splendida architettura, la possibilità di conoscere in quale momento del giorno si ritrovano ad essere.

Al limite estremo di via Municipio troverete il museo civico ” Pina Di Roberto” mentre un centinaio di metri ancora prima, sempre in via Municipio, la casa dell’artista Francesco Paolo Michetti, noto non solo per la sua eccelsa arte ma per la sua fraterna amicizia che aveva con il vate, il poeta Gabriele D’Annunzio.

Le chiese della Madonna degli Angeli, della madonna delle grazie, di sant’Antonio da Padova rappresenteranno, per chi avrà modo di visitarle, un tuffo nel passato, soprattutto rurale, della comunità toccolana.

Nota dolente è il castello. Seppur domina ancora incontrastato la vallata con tutta la sua maestosità ( non c’è turista che non lo scorga viaggiando sull’autostrada A25 o prendendo il treno lungo la via ferroviaria che collega Roma a Pescara) si presenta decadente e un po’ abbandonato.

La speranza è che presto si intervenga restituendo alla comunità del posto un sito di enorme valore e la cui attrattiva potrebbe sicuramente contribuire ad attirare ancor più turisti.

Meritevoli di menzione, oltre al citato Michetti, sono persone che hanno scritto la storia di Tocco da Casauria. Tra essi citiamo i poeti Domenico Stromei e Gennaro Manna, l’artista verista Vincenzo Galli, il giurista Francesco Filomusi Guelfi e Don Lucio Di Giulio, così amabilmente lo chiamavano i suoi compaesani.

Quest’ultimo sarà sempre ricordato soprattutto per la sua bontà d’animo e per uno dei migliori vini da lui prodotto, quello della riserva Cantalupo per intenderci. Tra i migliori che abbia mai provato in vita mia.

Lucio Di Giulio sarà anche ricordato per aver prodotto anche uno straordinario olio extravergine d’oliva. Un prodotto che accompagna la fama di Tocco da Casauria di essere uno dei comuni italiani con il miglior oro verde prodotto.

Non si può non annoverare, tra le persone simbolo di Tocco da Casauria, Beniamino Toro che dal 1817, con la sua “centerba”, contribuisce a rendere il caffè più buono. Ecco a voi il video che vi abbiamo preparato.

Circondato dai vigneti e dagli oliveti che vantano una propria varietà di olivo denominata toccolana o police, mi accingo a partire in direzione Roccacaramanico dove ad attendermi ci sarà non tanto una splendida e ricostruita architettura medievale ma una delle chiese tra le più caratteristiche che la spiritualità cristiana è in grado di offrire.
A presto allora.