***VIDEO*** Maxitruffa da due milioni di euro a una società di pagamenti online. Venticinque persone indagate dalla “Postale” di Pescara
Gli indagati operano su tutto il fronte adriatico dalle Marche alla Puglia e a Roma. Sequestrato diverso materiale
PESCARA – Venticinque persone indagate e perquisizione su tutto l’asse adriatico dalle Marche alla Puglia, passando per Roma, per una maxitruffa online ai danni di una società.
Questi, in estrema sintesi, i principali risultato di una indagine partita dalla Polizia Postale di Pescara e che ha portato in diverse regioni italiane.
Al centro il sodalizio composto dagli indagati che facevano acquisti online di diverse migliaia di euro, pagando con carte riferite a conti senza giacenza liquida.
Il tutto riferito ad una società che opera nel settore pagamenti online che ha avuto un danno di circa due milioni.
Gli agenti della Polizia, quindi, questa mattina hanno effettuato 25 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati per il reato di truffa.
Le indagini sono state svolte dalla Polizia Postale di Pescara, su delega della Procura adriatica, col coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma.
Gli indagati, stando ai risultati dell’inchiesta, avrebbero acquistato con conti incapienti merce online da numerosi venditori italiani ed esteri.
Il gruppo faceva acquisti e pagava con conti vuoti riferiti alla società che opera nei pagamenti online
I venditori ricevevano il pagamento dei beni, dato che gli acquisti avvenivano tramite la Società indicata, ma questa subiva un danno economico di circa due milioni di euro poiché i conti di riferimento erano vuoti.
Tale modus operandi ha consentito al gruppo truffaldino di acquistare i più svariati beni: orologi di lusso, preziosi, smartphone di ultima generazione, apparecchi per la casa e finanche generi alimentari.
Le perquisizioni sono state effettuate con il contributo del personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bari, Ancona, Roma e Campobasso e del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara.
Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato diverso materiale anche informatico al vaglio degli inquirenti per i successivi accertamenti.