*** VIDEO*** Violenza sulle Donne. La stanza dell’ascolto dei Carabinieri a Montesilvano
Fra tante iniziative abbiamo voluto evidenziare un’attività concreta in favore delle donne in difficoltà. Sperando che contagli l’intera regione
AVEZZANO – La retorica, come i nostri lettori sanno, non ci piace e non ci piacciono le iniziative di mera estetica ma, alla fin fine, di alcuna concretezza. Per questo motivo, fra le tante iniziative e manifestazioni segnalateci per la giornata contro la Violenza sulle Donne, abbiamo voluto dare uno spazio in più, unitamente alle altre che abbiamo scelto di evidenziare, a quella in atto da tempo presso i Carabinieri di Montesilvano coordinata dal Comando Provinciale dell’Arma di Pescara.
Presso questo comando provinciale dei Carabinieri, infatti, già da alcuni anni, è stata realizzata presso la Compagnia Carabinieri di Montesilvano una stanza dedicata all’ascolto delle vittime vulnerabili nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, grazie alla collaborazione istituzionale tra l’Arma e il Soroptimist International d’Italia. “Una stanza tutta per sé” è un ambiente allestito in modo che la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare di volta in volta le emozioni negative vissute, accolta in un luogo dedicato da personale specializzato.
«Per questo, il 25 novembre del 2019, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Giovanni Nistri e la Presidente del Soroptimist Mariolina Coppola hanno sottoscritto un formale protocollo finalizzato a disciplinare l’attività di collaborazione nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé” – si legge in una nota dell’Arma dei Carabinieri – , contenente le linee guida per l’arredamento delle stanze che deve tener conto della psicologia dei colori e delle immagini. Ogni stanza, inoltre, è dotata di un sistema audio-video per la verbalizzazione computerizzata che evita alla vittima più momenti di testimonianza e che può servire per la fase processuale successiva. In ogni caserma, dove lo spazio lo ha consentito, è stato previsto un angolo per l’accoglienza o lo svago dei bambini che accompagnano la mamma, che potrebbero essere stati oggetto di violenza diretta o assistita. L’invito a una maggiore sensibilizzazione verso la violenza di genere e l’attività dei club locali del Soroptimist – conclude la nota – hanno consentito al progetto di estendersi in poco tempo in moltissime caserme italiane, oggi illuminate simbolicamente di arancione secondo quanto previsto dalla campagna internazionale “Orange the World”, a cui anche Arma dei Carabinieri e Soroptimist hanno aderito».
Importante anche il messaggio contenuto nel video che vi mostriamo. Non girarsi dall’altra parte, non far finta di non aver sentito, non cedere alla tentazione di dire “Io penso ai fatti miei”, perché tutti noi abbiamo mogli, figlie, fidanzate, amiche e quelli, quindi, sono anche fatti nostri. Segnalare, denunciare, farsi avanti in qualche modo per aiutare e sostenere una donna vittima di abusi, violenze, stalking e sopraffazioni di ogni genere, è dovere di tutti noi. Uomini in primis.