Wwf, torna il 5 novembre al Museo universitario di Chieti “M’ammalia. La settimana dei mammiferi”

CHIETI – In occasione della XVI edizione di “M’ammalia. La settimana dei mammiferi” il Museo universitario di Chieti, in collaborazione con il WWF Chieti – Pescara e con il patrocinio del Parco Nazionale della Maiella, organizza, martedì 5 novembre 2024, con inizio alle 9:30, un incontro, destinato in particolare agli studenti liceali ma aperto a tutti (ingresso libero in auditorium sino a esaurimento posti), dal titolo “Dalla montagna al mare. Una nuova relazione tra uomini e animali selvatici”.

Ne parlerà, in qualità di responsabile dei Servizi Veterinari del Parco Nazionale della Maiella, il dott. Simone Angelucci, che si è occupato negli ultimi anni di progetti di conservazione di carnivori e ungulati. Al centro dell’attenzione la convivenza con la fauna selvatica che, a causa della crescente antropizzazione del territorio, sempre più frequentemente si incontra in ambienti urbani, periurbani o comunque in zone naturali frequentate dall’uomo. Il focus sarà su orsi, lupi e cervi, protagonisti loro malgrado di recenti episodi di cronaca e di polemiche. Tutto questo nella convinzione che soltanto conoscenza e corretta informazione possano produrre una auspicabile “nuova relazione” tra gli uomini e gli altri animali che popolano il pianeta, mammiferi in primis.

 “M’ammalia. La settimana dei mammiferi” è un insieme di eventi coordinati dall’Associazione Teriologica Italiana e organizzati (quest’anno nel periodo che va dal 5 ottobre al 7 novembre) da istituzioni scientifiche e culturali, aree naturali protette e associazioni, con il fine di far conoscere i mammiferi, le loro caratteristiche, gli ecosistemi di cui fanno parte e le problematiche da affrontare per la loro conservazione.

Non a caso il tema che sottende tutti gli eventi è “Mammiferi italiani: un mosaico da scoprire”. I mammiferi selvatici ci stupiscono per la loro capacità di sfruttare diverse condizioni ambientali, a volte con adattamenti specifici, altre con una plasticità comportamentale che sembra non avere confini. L’aumento e la condivisione delle conoscenze favoriscono l’adozione da parte di istituzioni e cittadini di comportamenti idonei a ridurre le conflittualità e a individuare le migliori strategie di gestione, al fine di ottenere insieme una serena coesistenza e un’efficiente conservazione.