“Zeitgeist e Cammino di Santiago” di Valentino Pisegna divulgatore per l’Italia: il senso di questo antico pellegrinaggio nel nostro tempo
Per descrivere la tendenza culturale predominante in un determinato periodo storico si ricorre spesso allo zeitgeist, espressione adottata nella storiografia filosofica otto-novecentesca che significa spirito del tempo: zeit tempo e geist spirito.
“Ogni periodo storico del Cammino può essere definito da uno Zeitgeist dominante che incornicia la società in una fotografia temporale” spiega il Cav. Dott. Valentino Pisegna, Accademico e Divulgatore del Cammino di Santiago, che aggiunge: ”il miracoloso rinvenimento della tomba dell’Apostolo Giacomo (anno 813), spinse una moltitudine di persone proveniente da tutti i Paesi d’Europa verso la città di Compostela (Campus Stellae), dando vita al fenomeno del Cammino, connesso con il sentimento cristiano di profonda devozione per le reliquie dei santi e dei martiri. Un passaggio continuo che ha favorito il processo di incontro culturale tra i viandanti e le popolazioni locali che offrivano loro ospitalità e che ha gettato le basi dell’identità europea cui fa riferimento lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe: la coscienza europea è nata pellegrinando”.
Nel secolo XIV inizia il lungo periodo di declino del pellegrinaggio causato da una serie di fattori negativi che porta di fatto alla perdita della sua importanza (peste nera, occultamento delle reliquie, riforma protestante e guerre), che perdura fino alla seconda metà del secolo XX, continua il divulgatore, “quando il clima spirituale del tempo consente alle numerose Associazioni culturali e religiose di riproporre il Cammino al grande pubblico con delle note contemporanee, anticipandone le tendenze attraverso una strategia comunicativa in grado di parlare al tempo presente.
Tra le persone influenti che hanno incrementato il valore del pellegrinaggio: il curato del Cebreiro don Elias Valiña autore di importanti studi sul Cammino e inventore della famosa freccia gialla, e Papa Giovanni Paolo II, artefice del discorso sulle radici cristiane dell’Europa (1982) e protagonista della GMG – Giornata Mondiale della Gioventù del 1989, che si svolse proprio a Santiago de Compostela”.
MA COME POSSIAMO DESCRIVERE L’ATTUALE PERIODO STORICO DEL CAMMINO?
“La società cambia rapidamente, conclude il Cavaliere Pisegna, internet ha accelerato i tempi della comunicazione, le persone possono attingere da una grande quantità di informazioni per organizzare il Cammino. Lo spirito del nostro tempo ci parla di un rinnovato interesse verso questo antico pellegrinaggio, di una tendenza culturale riferita a persone attratte da questa esperienza in tutta la sua pienezza: fisica, mentale e spirituale; che risveglia gli aspetti solari della natura e libera l’energia vitale per lo sviluppo della coscienza superiore.
Volendo definire, oggi, lo zeitgeist di questo viaggio devozionale, mi vengono in mente due termini: universale e movimento. Il primo riferito all’espansione internazionale del culto di Santiago in tutti e cinque i Continenti; il secondo si riallaccia al crescente numero di pellegrini uniti dalla stessa visione della vita come pellegrinaggio di fraternità globale, determinati ad affrontare le sfide del futuro per cercare di comprendere i tradizionali grandi temi della metafisica: Dio, mondo, anima”.