Zona Rossa-Zona Arancione? Ma tu ci vai sui social? Ma come, non leggi i post? Che confusione!!!
Pescara – Da ieri sera, a causa di post sui social e messaggi audio di componenti della maggioranza, che preannunciavano l’istituzione della Zona Rossa e la chiusura di tutte le scuole in Abruzzo, nella nostra regione regna il caos”.
Sara Marcozzi, Capogruppo M5S in Regione Abruzzo e Domenico Pettinari, Vice Presidente del Consiglio, oggi presenti all’incontro convocato da Marsilio con i maggiori esponenti di tutte le forze politiche, tentano di sbrogliare la matassa.
“La Giunta Regionale paga oggi la propaganda portata avanti nei giorni scorsi. Solo 15 giorni fa, il Presidente Marsilio ci rassicurava sul fatto che che non ci fosse alcuna emergenza nelle terapie intensive; una settimana fa, mentre il Presidente Marsilio era impegnato a fare l’ospite stabile di trasmissioni nazionali per attaccare le scelte del Governo Nazionale, il capogruppo di Fratelli d’Italia, partito dello stesso presidente, cavalcava le proteste dei ristoratori e criticava il Governo nazionale per le chiusure e, solo due giorni fa, invitava le opposizioni a tacere perché l’Abruzzo era stato rapido nella riorganizzazione ospedaliera”, così Sara Marcozzi e Domenico Pettinari, oggi presenti all’incontro convocato da Marsilio con i maggiori esponenti di tutte le forze politiche.
“Genitori nel panico e file precatastrofiche nei supermercati, a causa del comportamento irresponsabile e ondivago di chi amministra la Regione, ci hanno spinto a fare domande puntuali e chiedere maggiore chiarezza su dati, numeri e studi e non sugli umori o le opinioni personali degli esponenti di centrodestra. L’indice Rt nella nostra regione – evidentemente grazie ai provvedimenti del Governo centrale – si è abbassato da 1,51 a 1,34 e su mia specifica domanda in merito – prosegue Marcozzi – il direttore D’Amario ha dichiarato che i focolai sembrerebbero in aumento e, inoltre, i posti nelle terapie intensive e l’ospedalizzazione hanno superato nella nostra regione le soglie di “cut-off” – le soglie critiche – rispettivamente del 30% e 40%. Se questi dati dovessero aumentare, a detta del direttore D’Amario, si rischierebbe, di compromettere l’assistenza puntuale per le terapie salvavita legate alle patologie tempo-dipendenti. Dunque l’istituzione della zona rossa con l’eventuale chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sarebbe un provvedimento preventivo basato su proiezioni e non sulle effettive esigenze attuali. Ho chiesto che ci venga fornita la relazione del CTS regionale dalla quale si evincerebbe la richiesta di adozione di provvedimenti maggiormente restrittivi e che chiede – a maggioranza e non all’unanimità – la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado”.
“In ogni caso, conclude Marcozzi, se il Presidente Marsilio deciderà di istituire la zona rossa e in aggiunta di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado – contrariamente a quanto previsto nei DPCM, ai pareri del CTS nazionale e alla linea intrapresa da tutti i paesi europei in lockdown – ho chiesto che provveda a prevedere lo stanziamento di adeguati fondi di ristoro per le attività che chiuderanno e per istituire un Bonus babysitter regionale. Hanno trovato 6 milioni di euro per il Napoli calcio, ora hanno il dovere di non far pagare agli abruzzesi il frutto della loro inadeguatezza amministrativa”.
Mariani: “Abruzzo Zona Rossa: Si (!?) No (!?) Forse (!?) Basta con i provvedimenti discussi su Facebook con i post dei vari Imprudente, Sospiri, D’Incecco e soci”
“Sarebbe una barzelletta se non fosse che si gioca sulla pelle degli abruzzesi: Marsilio e i suoi hanno convocato noi esponenti di minoranza per questa mattina, alle 11:30, per comunicarci gli esiti della riunione del Comitato Tecnico Scientifico mentre, nel frattempo, hanno già gettato nel caos un’intera regione lasciando trapelare indiscrezioni, anzi, facendo a gara a chi le dava prima sui social, e litigando tra loro sulle azioni da
intraprendere attraverso post su Facebook dei vari Imprudente, Sospiri, D’Incecco e soci” dichiara il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani.
“Si vuole chiudere la regione Abruzzo senza raccordo con lo Stato, lasciando quindi famiglie e attività senza gli indennizzi previsti dalle norme statali, facendo a gara tra di loro a chi possa prendere prima posizione dopo averci ripetuto in tutte le salse che la situazione sanitaria era sotto controllo” prosegue Mariani. “La verità però è un’altra: non sanno
nemmeno loro cosa vogliono fare e vorrebbero pure mettere in piedi la farsa della condivisione della scelta con la minoranza! Una settimana fa per loro era colpa del Governo se transitavamo in zona arancione, “perché hanno preso una decisione con dati vecchi di una settimana” dicevano, mentre oggi addirittura vogliono una zona super rossa, con misure più restrittive delle zone rosse delle altre regioni, in anticipo sul monitoraggio
settimanale del Ministero della Salute!”.
“Marsilio e soci sono un circo viaggiante: un tendone ambulante pieno di contraddizioni! Ragioniamo in maniera seria, se si ritiene necessario inasprire le misure si abbia il coraggio di chiedere al Governo la creazione di “zone rosse differenziate” sui territori garantendo ristori economici e utilizzando i poteri delle regioni che sono già definiti nei provvedimenti
dello Stato: basta con le decisioni che poi, come sempre, sfociano nella propaganda becera sulle spalle degli abruzzesi! E’ il momento di lavorare seriamente per il bene della collettività, anche una sola scelta sbagliata può causare danni incalcolabili per il nostro territorio!” conclude il Capogruppo di “Abruzzo in Comune”.
Meritocrazia Italia Abruzzo
Chiusura scuole: contezza di dati per interventi mirati.
Il Presidente della Regione Marco Marsilio in queste ore è, se non fosse per alcune fonti che annunciano uno slittamento, al tavolo con il Comitato Tecnico Scientifico per decidere il da farsi sul già annunciato passaggio dell’Abruzzo in zona “rossa”: si prospetta la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. La FINESI, Federazione Italiana Nidi e Scuole d’Infanzia, pare non sia stata però invitata al tavolo nonostante le numerose richieste a voler partecipare al fine di condividere l’analisi di dati reali per meglio orientare le decisioni finali.
“Le scuole non sono soltanto imprese, sono soprattutto comunità formate da bambini, genitori, nonni, personale educativo e amministrativo: il loro ruolo è fondamentale e mai come in questo momento fermarle produrrebbe conseguenze negative sul piano psicologico dei nostri fanciulli, come anche sotto il profilo organizzativo e finanziario delle famiglie”, le parole della Coordinatrice regionale Micaela De Cicco.
“E sia detto senza accuse e con grande rispetto verso il complesso lavoro dei Governi, tanto quello locale come quello centrale, chiamati al delicato compito di contemperare diverse esigenze”.
Meritocrazia Italia Abruzzo ha sentito la dott.ssa Stefania Saponara, Presidente FINESI, la quale chiede al Presidente della Regione di mantenere aperte le strutture anche laddove l’Abruzzo dovesse entrare in zona rossa. Lo fa con evidenze tecnico – scientifiche avendo esaminato i dati reali:
“In tutti i nidi e scuole d’infanzia iscitti alla FINESI sono stati finora applicati con grande rigore i protocolli Covid, secondo le linee guida governative, oltre a modalità e attenzioni speciali adottate da ciascuna struttura e ciò ha fatto sì che, nei servizi 0-6, nessun caso di Covid -19 si sia verificato a partire dalla riapertura di settembre, salvo il rilievo di tre soli bambini risultati positivi e asintomatici che a loro volta non hanno contagiato nessuno”.
La normativa statale, del resto, prevede nelle zone rosse che i servizi relativi alla popolazione 0-6 anni restino attivi.
L’Abruzzo, semmai dovesse decidere per la chiusura dei servizi in parola dovrebbe avere la certezza di dati statistici regionali che contrastino quelli del Governo e dell’Istituto Superiore di Sanità. Dati, questi ultimi, continua la Presidente Saponaro: “che non pare ci siano, per la semplice ragione che è vero il contrario, ovvero l’attività dei nidi e delle scuole d’infanzia si sta svolgendo in totale sicurezza”.
Altrettanto si dica per le scuole primarie e per le secondarie di primo grado limitatamente al primo anno, salvate dal Governo nazionale ma oggetto di probabile chiusura in Abruzzo: in relazione alla prospettiva di un provvedimento trasversale, Meritocrazia Italia Abruzzo auspica un intervento che tenga conto delle diverse incidenze sulle singole province.
Emerge con chiarezza che la chiusura delle scuole non è sempre l’atto più utile a controllare i contagi, di contro, è certamente devastante in termini di sanità mentale dei bambini: l’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova, per esempio, ha rilevato come l’isolamento a casa durante l’emergenza da nuovo coronavirus ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini sotto i 6 anni e nel 71% di quelli di età compresa tra i 6 e i18 anni.
Meritocrazia Italia Abruzzo chiede, anche attraverso la voce autorevole di chi vive quotidianamente la scuola, di decidere con contezza di dati reali ed altresì tenendo in debita considerazione il disagio delle famiglie generato dal rientro nelle mura domestiche di bambini di età inferiore ai 14 anni e perciò necessitanti di “sorveglianza e cura”: in altri termini, della presenza obbligatoria di un genitore. ( La Coordinatrice Regionale, Micaela De Cicco)